
06 Feb Devastante il terremoto tra Turchia e Siria. Putin in prima linea per gli aiuti. La Turchia rifiuta l’aiuto dei satelliti di Elon Musk.
Sale quasi a 2500 il numero delle vittime delle devastanti scosse di terremoto registrate tra Turchia e Siria che hanno raggiunto anche magnitudo di 7.8. Centinaia di abitazioni crollate, soccorsi impossibili tra le macerie.
Aleppo una delle città più colpite. Già duramente città martire di 11 anni di guerra civile siriana.
Sul fronte turco il governo turco fa sapere in una nota che “finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati ma il bilancio è destinato a salire come quello dei morti.
Delle quasi 2000 vittime più della metà sono state registrate in Turchia. Il numero totale dei feriti supera i 10.000 ma molti in gravi condizioni destinati a far crescere il numero dei decessi che si ipotizza possa addirittura quintuplicare nel bilancio definitivo.
Queste le immagini della devastazione diffuse dal canale Al Jazeera:
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con quello siriano Bashar Assad, che ha accettato l’offerta di aiuto per far fronte al terremoto che ha colpito la Siria. Squadre di soccorritori russi partiranno quindi nelle prossime ore alla volta del Paese mediorientale. Lo fa sapere il servizio stampa del Cremlino. Entro oggi Putin ha in programma una telefonata anche con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per offrire aiuti ad Ankara.
Ankara avrebbe invece rifiutato la proposta di Elon Musk di inviare il suo sistema satellitare Starlink in Turchia dopo il forte terremoto che ha colpito il Paese. Lo riporta Bloomberg.
Su Twitter, Musk aveva scritto che una delle sue società, Space Exploration Technologies Corp., potrebbe fornire la rete Starlink dietro approvazione del governo turco.
“La Turchia ha accettato l’aiuto del team di ricerca e soccorso italiano dei vigili del fuoco. Alle 14.15 è partita la squadra di ricognizione della nostra Protezione civile. A breve partirà anche quella operativa di soccorso”. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter, sottolineando che “l’Italia si contraddistingue sempre per la sua solidarietà”.
Il terremoto ha provocato diversi danni alle infrastrutture energetiche e in particolare ai gasdotti, che hanno subito spaccatura e incendi. La compagnia di stato turca Botas ha temporaneamente sospeso il flusso di gas in tre diverse province. Ingenti i danni al patrimonio culturale. È stata spazzata via la grande fortezza di Gaziantep, patrimonio Unesco, che da quasi duemila anni svettava sull’altipiano sito nella parte più occidentale dell’Anatolia sud-orientale della Turchia.
Francesco Amodeo
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