
25 Mag La moglie di Enrico Mattei nel 1962 confessò: Enrico aveva capito che avrebbero portato a termine quelle minacce contro di lui.
Siamo stati tra i primi a raggiungere il luogo dove ieri sera è precipitato l’aereo che recava a bordo l’ingegnere Mattei, il pilota, e un giornalista americano. Ci aveva fatto da guida una camionetta radiocomandata dei Carabinieri. La località dove si è schiantato l’aereo è a poche centinaia di metri dall’abitato di Bascapè un piccolo paese in provincia di Pavia, proprio sulla rotta che gli aerei seguono per atterrare a Linate. Sul posto Carabinieri, guardie di pubblica sicurezza, vigili del fuoco, si cammina con il fango alle caviglie. Tutta la zona interamente intersecata da canali, pioggia battente, l’unico viottolo per giungere al campo dove sono i resti del velivolo è pieno di vetture incolonnate. I mezzi affondano nel pantano, la notte è buia e fredda. Le prime squadre scoprono la parte più grande rimasta dell’aereo, è la coda, arde ancora.
Tutto il resto è disperso nel raggio di parecchie centinaia di metri, incomincia una ricerca affannosa tra l’erba alta dei prati circostanti, nelle rocce e dei canali. Tutti i giovani di Bascapè si uniscono ai carabinieri, alle guardie di pubblica sicurezza, ai vigili del fuoco e prendono parte le ricerche. Ogni tanto un grido un richiamo, è stato trovato un pezzo dell’aereo, sembra impossibile che i corpi non si possano trovare.
L’aereo era partito da Catania verso le 5 del pomeriggio. Il volo si era svolto regolarmente. A Catania il pilota aveva fatto il pieno di kerosene, il carburante speciale per gli aerei con motore ad areazione, era stato messo a punto anche il carrello del velivolo che aveva avuto bisogno di riparazioni. Nei pressi di Linate l’aereo era giunto regolarmente, il pilota aveva chiesto di atterrare subito dicendo che aveva noia al carrello, poi non c’è stato più contatto radio tra aereo e torre di controllo.
Si cerca una spiegazione mentre le ricerche proseguono per quasi tutta la notte, ma è troppo buio e piove, piove sempre. Solo all’alba la pioggia cesserà. Ci si potrà guardare intorno.
Si riprendono le ricerche per centinaia di metri quadrati, si cerca almeno di ricomporre i resti mortali dell’ingegner Mattei, del pilota e dell’altro passeggero.
All’istituto di medicina legale di Pavia si è inviato tutto ciò che si trova, si continua a cercare ancora adesso e si trova, si trova sempre. Quando le salme saranno pietosamente composte giungeranno all’Eni di San Donato milanese.
Margherita Paulas (Moglie di Mattei) confesserà:
“Lui parlava di queste minacce che arrivavano da tutte le parti che insomma ogni tanto lo preoccupavano. Una notte mi sono svegliata e ho visto che lui piangeva ed era molto preoccupato, e mi disse che era molto preoccupato perché aveva ricevuto un’altra minaccia, lo volevano togliere dalla circolazione e piangeva molto. Gli chiesi di farmi leggere la carta dove lo avevano minacciato e mi disse – è meglio che tu non lo leggi perché poi tu ti agiti, è meglio che tu stai tranquilla e così non me la fece leggere”.
Servizio del TG RAI del 1962 inserito con gli approfondimenti sul tema nel libro inchiesta “Il Cartello Finanziario” di Francesco Amodeo in uscita a Luglio 2023. Per contribuire al mio lavoro e alla stampa delle prime 1000 copie del libro Clicca Qui.
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