
11 Feb Lettera di un giornalista che ama la Costituzione a Roberto Benigni.
Perchè caro Benigni? perché?
con tanti temi che avresti potuto trattare a Sanremo, parlandoci per esempio di cinema, tema su cui saresti stato estremamente autorevole e credibile, hai voluto invece occuparti di quello che meno ti appartiene, prendendo deliberatamente per il culo gli italiani: la Costituzione.
Proprio tu, Roberto Benigni, lo stesso che nel 2016, appoggiando la riforma voluta da Renzi, l’avresti volentieri stuprata quella Costituzione, suscitando le ire dei costituzionalisti.
Tu che oggi sei su sul palco di Sanremo dove avrebbero voluto ospitare Zelensky, ed hai ritenuto opportuno fare solo un breve accenno all’articolo della nostra Costituzione che sancisce che l’Italia ripudia la guerra. Ripeto, che l’Italia ripudia la guerra, ma non hai voluto spendere una sola parola che avrebbe potuto fare breccia nell’opinione pubblica, contro chi invece una guerra la sta alimentando, mandando armi e chiudendo alla diplomazia. Rendendoci di fatto co-belligeranti.
Abbiamo trascorso due anni, quelli della pandemia, in cui sono stati stravolti quasi tutti i più basilari principi sanciti nella nostra Costituzione. E tu non hai speso una sola parola a riguardo.
In precedenza abbiamo avuto anni di governi tecnici, da Mario Monti a Mario Draghi, con il paese commissariato dalla finanza internazionale. Tecnocrati che hanno stracciato e deriso il primo articolo della Costituzione che sancisce che : “la sovranità appartiene al popolo”. E tu, caro Benigni, dov’eri?
Hai detto che la Costituzione canta la libertà e la dignità dell’uomo.
Perché non te ne sei ricordato quando la libertà ce l’hanno tolta, con dei DPCM che nulla hanno a che vedere con i principi sanciti dalla Costituzione?
Quando a molti lavoratori, medici compresi – che la pensavano in maniera diversa dai colleghi, su cosa fosse giusto o non giusto fare sul proprio corpo – quella dignità l’hanno tolta, impedendogli di andare al lavoro, di salire su un bus, su un treno, lasciandoli fuori dai cinema, dai teatri, dalle mense. Tutto il contrario di quello che è previsto dalla Costituzione. E tu, Benigni, dov’eri? Quando tutto questo veniva fatto tradendo impunemente la libertà di cui tu parli e calpestando i principi a cui fai riferimento?
È vero, caro Benigni, la Costituzione, come tu dici, ha una pagina bianca. Sono anche d’accordo con te che la nostra è la Costituzione più bella del mondo. Quindi, credimi, non c’è assolutamente nulla da riscrivere.
Ci sono però cose che vanno ribadite con forza su quella pagina bianca, perché sono state dimenticate proprio da quelli come te. Andrebbe infatti ribadito a chiare lettere che:
- La sovranità appartiene al popolo.
- L’Italia ripudia la guerra.
- Nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario.
Ecco quello che andrebbe ribadito su quella pagina dedicata ai più smemorati, per fare in modo che mai più si provi a fare quello tu stesso hai provato a fare: stuprare la nostra costituzione o lasciare che siano altri a farlo nel silenzio generale.
Francesco Amodeo
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