Pillola 3: Non è vero che le restrizioni servono ad avere meno ricoverati e meno morti.

I vaccini hanno palesemente e ufficialmente fallito per quanto concerne il loro utilizzo per fermare i contagi e la diffusione del virus. Questa realtà, evidente già da tempo, ormai non può più essere smentita ed è cristallizzata nel grafico (vedi sotto) che indica il numero di contagi nel paese più vaccinato del mondo: Israele.

A questo punto i media e i politici, per salvaguardare la narrazione imposta dal Cartello Finanziario/Farmaceutico, sono dovuti correre ai ripari e aggiornare la loro versione dei fatti, raccontando che i paesi con più restrizioni e quelli con più vaccinati sono anche quelli dove si muore meno di Covid.

Proviamo ad analizzare alcuni grafici per vedere se questo assunto rispecchia la realtà dei fatti.

I grafici sotto riportati mettono a confronto Italia e Svezia. Rispettivamente il paese che ha adottato più restrizioni e quello che ne ha adottate di meno.

Il grafico in alto a sinistra riguarda le dosi di vaccino somministrate nei due paesi. Si nota che in Italia sono state inoculate più dosi (per 100) rispetto alla Svezia.

Il grafico in alto a destra ci dimostra che nonostante l’Italia abbia vaccinato leggermente di più ma soprattutto nonostante il fatto che abbia praticamente chiuso il paese mentre la Svezia teneva tutto aperto, la curva dei nuovi contagi per milione di abitanti è stata sempre molto simile. Complessivamente la Svezia ha registrato qualche inflessione maggiore sul numero dei contagi.

Ma cosa accade se invece analizziamo i numeri che realmente contano, ossia quelli dei pazienti covid finiti nelle terapie intensive o deceduti?

Il grafico in basso a sinistra che riguarda i pazienti finiti in terapia intensiva per milione di abitanti mostra che la curva è sempre stata, per tutto il periodo, più alta in Italia che in Svezia.

Stessa cosa accade nel grafico in basso a destra che rappresenta i numeri dei morti per covid per milione di abitanti. In Italia ci sono stati molti più morti che in Svezia nonostante l’Italia abbia vaccinato di più e nonostante la Svezia abbia sempre avuto molte meno restrizioni che in Italia e quindi un maggior numero di contagiati.

Cosa potrebbe spiegare questo fenomeno?

Tre potrebbero essere le possibili cause. O, ancora più plausibile, una combinazione delle tre:

  1. L’Italia ha ostacolato cure che potevano essere determinanti per evitare ricoveri e morti dei pazienti covid. Sappiamo per esempio che la burocrazia italiana ha praticamente annullato l’efficacia di cure come quelle con gli anti virali o con i monoclonali in quanto si tratta di cure efficaci nelle prime 48 ore mentre l’iter burocratico richiesto a pazienti che ne avessero voluto usufruire fa perdere tempo prezioso. Il medico di base deve prescriverle, poi ci vuole una autorizzazione da parte della Asl, poi bisogna rivolgersi alla Farmacia ospedaliera. In questo modo si sprecano giorni importanti per far sì che la cura sia efficace. Come se non bastasse, in Italia, la formula “tachipirina e vigile attesa” ripresa dal Ministero della Salute, ha spinto i medici a non agire con tempestività.
  2. Il secondo motivo potrebbe essere riconducibile al fatto che in Italia abbiano usato un modo ingannevole di classificare i ricoveri in ospedale e i morti. Classificando come covid anche i pazienti asintomatici, ricoverati o morti per altre ragioni. Questo per poter strumentalizzare a livello politico l’emergenza sanitaria facendo leva sulla paura della popolazione (Shock Doctrine).
  3. Meno restrizioni e meno vaccinazioni favoriscono più immunità naturale tra la popolazione. L’immunità naturale causa meno decorsi gravi.

Proviamo adesso a mettere a confronto la Germania con la Svezia.

Il grafico in alto a sinistra ci mostra che la Germania ha vaccinato leggermente in più della Svezia. E noi sappiamo anche che la Svezia ha avuto molte meno restrizioni rispetto alla Germania. Il grafico in alto a destra, invece, ci mostra che in Svezia il numero dei contagi è stato complessivamente sempre più alto. Anche questo grafico ci dimostra che non sono i vaccini a frenare i contagi ma sono le restrizioni. Motivo in più a sostegno di chi ritiene che la vaccinazione dovrebbe essere una scelta personale dato che non ha l’impatto sulla collettività o sulla diminuzione dei contagi che vorrebbero farci credere.

Ma le vaccinazioni e le restrizioni sono state davvero utili a fermare quelle che sono le vere problematiche della pandemia ossia i ricoveri in terapia intensiva ed i decessi?

Ancora una volta il grafico in basso a sinistra e quello in basso a destra ci mostrano una realtà opposta. Il paese che ha vaccinato di meno e che ha dottato meno restrizioni è anche quello che ha registrato meno pazienti finiti in terapia intensiva e meno pazienti morti per covid (per milione di abitanti) rispetto al paese che ha vaccinato di più e che ha adottato più restrizioni.

La cosa certa, rilevata in tutti i grafici mostrati, è il ruolo assolutamente secondario avuto dalla campagna di vaccinazione che su queste basi dovrebbe assolutamente fondarsi sulla libertà di scelta.

 

Francesco Amodeo

 

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