
04 Gen Prof.Frajese spiega gli studi sui possibili danni al sistema immunitario e al DNA dei vaccini MRNA e mette in guardia sui bambini.
Prof. Giovanni Frajese: Oltre al buongiorno mi premetto di rifare, anche se siamo al 3 di gennaio, gli auguri a tutti quanti di un buon anno, e che sia un anno che ci possa dare un po’ più di luce, un po’più di speranza. Quello che è successo nel 2021 lo potrei riassumere in una parola, INCERTEZZA : su quello che era giusto fare, sui dati, sulle leggi, sui comportamenti da mantenere, le distanze e i centimetri e i green pass uno, due, tre, super, ultra ecc. Questo stato di incertezza ha lasciato tutti quanti tesi, preoccupati e senza una chiara visione verso dove in qualche maniera stiamo andando. L’anno scorso è stato un anno di panico, di stress, di preoccupazioni, alcune reali alcune meno reali; perdere il lavoro, per esempio, diventa molto reale, perdere i cari per una patologia è ovviamente molto reale, ma il panico che è stato creato è anti-medico, è in parte anche anti-scientifico, perché sicuramente non serve a migliorare la situazione né clinica né psicologica delle persone.
Nella tabella dell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ci sono un po’ di dati, alcuni un po’ bizzarri, potete vedere il numero di morti che abbiamo avuto nelle ultime settimane e la differenza tra i vaccinati e i non vaccinati: i numeri sembrano uguali, le percentuali sono diverse perché il numero dei vaccinati è più alto delle persone non vaccinate. Ci sono però dati ben più complessi da comprendere, come il numero degli accessi alla terapia intensiva, correlato alle morti: si hanno più di 800 accessi in terapia intensiva dei non vaccinati a fronte di 26 nei vaccinati. Però il numero dei morti in terapia intensiva da 26 diventano 52 quindi non riesco a capire se le persone muoiono direttamente senza passare dalla terapia intensiva. I dati italiani sono spesso difficili da leggere sia per la maniera in cui vengono raccolti sia per la maniera in cui vengono definiti, per cui preferisco normalmente passare per i dati europei oppure americani e inglesi che vengono presentati in maniera un po’ più chiara. L’incertezza dell’anno scorso si può riassumere con questa slide in particolare, che mostra un avviso da parte del CDC che dal 31 dicembre 2021 non si sarebbe più usata la PCR per fare diagnosi di Sars-Cov2. Per quale ragione, è spiegato lì in inglese ma c’è scritto che il CDC incoraggia i laboratori a considerare l’adozione di un metodo multiplexed che può facilitare la differenziazione tra il Sars-Cov2 e l’influenza. Che cosa abbiamo misurato l’anno scorso? Su cosa abbiamo fatto tutto quello che abbiamo fatto? L’incertezza regna sovrana, è regnata sovrana, vediamo se riusciamo ad andare meglio quest’anno.
Nel 2022, il mio augurio è che ci sia chiarezza, mettere bene a fuoco quali sono le problematiche, quali sono stati gli effetti delle scelte che sono state fatte, quali sono i dati che sono adesso disponibili e che prima non lo erano e, a mente un po’ più lucida e con meno paura, riusciamo a trovare una strada che sia forse un po’ più logica e soprattutto un po’ più umana rispetto a quanto è stato messo in essere fino ad adesso. Il primo messaggio che vorrei mandare quindi per il 2022 è di serenità e di positività. Questo che vedete è un pre-sprint, quindi non è stato pubblicato, ma lo sarà a breve immagino, e sono i dati che riguardano l’ospedalizzazione e la mortalità dell’Omicron rispetto alla Delta: ci sono stati, in questo studio fatto in Canada, 21 ospedalizzazioni tra tutti quanti i pazienti presi in considerazione, pari allo 0,3%, e lo 0% di morti. Allora, questo dato già preso in considerazione dovrebbe tranquillizzare tutti, perché significa che questa continua emergenza forse si potrebbe anche rallentare un pochettino o forse la si potrebbe prendere in considerazione in maniera diversa. E’ presto per trarre conclusioni, ma è abbastanza chiaro che la Omicron sembri proprio la “soluzione” del problema piuttosto che la nuova ondata del dramma, perché questo è un vaccino naturale. E’ stato visto da alcuni studi che la infezione con l’Omicron produce anticorpi anche per la Delta, la versione più antipatica. Quindi piuttosto che aspettare il nuovo vaccino delle case farmaceutiche per la variante Omicron, prenderei in considerazione i dati, perché se lo producono dovranno venderlo e iniettarlo. Cerchiamo di basarci sui dati e non sui desideri delle case farmaceutiche.
Questo è il rapporto fatto in Danimarca: qui ci sono dei dati estremamente interessanti, che spero chiariscano alle persone e soprattutto ai miei colleghi medici qual è la situazione. Mi permetto di fare un appello ai miei colleghi, a quelli che hanno studiato medicina, fisiologia, fisiopatologia e tutto il resto, perché so che siete tanti che in realtà si rendono conto delle cose che sono state utilizzate ma che vanno contro le leggi della fisiologia. Spero che i miei colleghi abbiano il coraggio di discutere con gli altri di quelle che sono le loro opinioni piuttosto che non parlare, per mantenere il posto di lavoro in modo più semplice. Per quanto riguarda le altre varianti abbiamo il 23,8% di persone non vaccinate si sono infettate, il che significa che più del 75% sono vaccinati. Ma per quanto riguarda la Omicron c’è un dato molto bizzarro: 8,5% dei non vaccinati è stato infettato con la Omicron, il che significa che il 91,5% sono vaccinati. Questo è quello che stiamo notando tutti: le persone vaccinate intorno a noi stanno prendendo la Omicron, per fortuna in forma non grave, però forse continuare a dire che il problema sono i non vaccinati che trasmettono la patologia a questo punto diventa complicato da sostenere con una tesi che risulti plausibile.
Qui vengo ai miei colleghi: nel 2020 i medici sono stati considerati gli eroi della pandemia, coloro che coraggiosamente stavano in ospedale affrontando la patologia, mettendo a rischio le proprie vite. A parte il fatto che non sono stati tutti medici così perché vorrei ricordare anche di quella parte di medici che durante la pandemia è sparita: medici di famiglia e altri tipi venivano chiamati e preoccupati di prendere la patologia non andavano a visitare i propri pazienti. Io non voglio fare la morale a nessuno, però ritengo che questo non sia un atteggiamento da medico. I reparti sono pieni, cosa succede? La scienza ci dice: facciamo il lockdown (senza entrare nel dettaglio, ma vi ricordo solo che è una misura mai attuata nella storia dell’umanità come risposta medica), messaggio peggiore, la medicina e la politica, non lo potevano dare; dopodiché ci dicono che dobbiamo aspettare i vaccini, con tachipirina e vigile attesa. Mi dispiace ma tecnicamente è sbagliato: le autopsie non si fanno, se non facciamo le autopsie non abbiamo i dati, senza i dati non sappiamo come le persone muoiano, non sappiamo se abbiano una patologia autoimmune, non sappiamo se ci sia coagulazione, non sappiamo se ci sono i meccanismi d’azione fisiopatologici. Per cui, le autopsie erano e sono fondamentali.
La sperimentazione farmacologica la facciamo? No, dobbiamo aspettare i vaccini. Io la logica, scusatemi, ma ancora oggi non la trovo. Nel 2021 gli stessi medici che erano stati trattati come eroi vengono trattati come cavie e dopo due mesi di sperimentazione devono vaccinarsi. La risposta dei medici non è così importante come avrebbero pensato per cui mettono l’obbligo ai medici di farsi un’iniezione sperimentale per dare l’esempio agli altri da seguire. Tutto questo per non essere sospesi. Dopodiché che si vaccini più del 90% dei medici è anche normale, ma non dite che è stato un plebiscito perché la gente, giustamente, non vuole perdere il lavoro. La maggior parte dei medici tra l’altro è molto arrabbiata, soprattutto quelli che lavoravano nei reparti, perché se lo sono presi il covid e poi lo stato ha detto che dovevano farsi una vaccinazione. Io vorrei dire, ma perché se prendo una patologia poi dopo, chissà per quale motivo, devo farmi un vaccino contro la stessa patologia che già ho avuto. Non sappiamo quanto dura l’immunità: scusate non è arroganza, fisiologia si chiama, l’immunità dura tutta la vita. Se qualcuno non è d’accordo mi spieghi perché ma non ho bisogno di una dimostrazione scientifica su nature per dire questo. La fisiologia dice questo, se qualcuno la pensa diversamente dovrà spiegare con i dati per quale ragione. Vaccinare le persone che sono guarite, con lo stesso virus di due anni fa, non ha alcun senso logico e scientifico, ma è solamente un’imposizione. Questo ha creato due gruppi nella società. I vaccinati, bravi, santi e coraggiosi, e i non vaccinati, terrapiattisiti, brutti e cattivi. Mi dispiace molto che il presidente Mattarella, nel discorso di fine anno abbia detto che lascia un paese unito; mi spiace signor presidente ma questa forse è la sua percezione ma alcuni di noi ne hanno un’altra diversa, e questo è molto triste. Questa spaccatura avviene all’interno della classe medica stessa. Perché abbiamo coloro che seguono la legge, come è stato detto anche a me, e quelli che ancora provano ad utilizzare la logica e tutto quello per cui hanno speso un sacco di anni, almeno 11 per laurearsi e specializzarsi. In questa divisione ci sono medici vaccinati. Io, d’altro canto, ho gente che mi scrive, per esempio dalla Sicilia, che non c’è un singolo endocrinologo disposto a visitare pazienti non vaccinati. Questa è una cosa che succede non solo nel mio campo ma in tutti i campi medici. Un medico che non visita un paziente perché non è vaccinato…ma siete medici? San Giuseppe Moscati è la mia figura di riferimento per quanto riguarda i medici (sono pure cristiano ho questa terribile problematica, non ho “San Fauci” preferisco San Giuseppe mMscati):
“Gli ammalati sono le figure di Gesù Cristo. Molti sciagurati, delinquenti, bestemmiatori, vengono a capitare in ospedale per disposizione della misericordia di Dio, che li vuole salvi” e noi li salviamo.
Il non vaccinato no però, lui è peggio di tutte queste categorie. Se ci fosse ancora, ci sarebbe lui al posto mio a parlare oggi. Ai colleghi dico riprendiamoci la fisiologia, come funziona il corpo umano, come funziona l’immunologia, non facciamo finta di non sapere niente perché in realtà la fisiologia la conosciamo e la ricordiamo tutti. Ci servono soprattutto studi anatomopatologici. Un appello di cuore a tutti gli anatomopatologi: fate le autopsie, fatele sui pazienti di covid, sui vaccinati che poi muoiono, dateci un aiuto a capire quali sono le problematiche, se sono ancora immunologhe, coagulative o di altro tipo. Abbiamo bisogno di anatomopatologi che pubblichino quali sono le problematiche. Non posso andarmi a vedere i video delle anatomopatologie tedesche solo perché da noi nessuno le fa e né che dice che cosa viene trovato.
Quindi ai colleghi medici, vi invito ancora una volta: se volete dire qualcosa sulle cose che avete ascoltato finora o comunque pensavate qualcosa fino a questo momento, alzatevi e ditelo.
“Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la Verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se tormento, e tu sopportalo. E se per la Verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio.”
Stiamo parlando di un’altra dimensione rispetto a quella in cui ci muoviamo oggi. In conclusione, queste sono due pubblicazioni (una in pre-print e una già pubblicata) che ci dicono che sembra che i vaccini a mRNA inducano una complessa riprogrammazione funzionale del sistema immunitario, che dovrebbe essere considerata nello sviluppo e nell’uso di questi vaccini. Cioè, questi vaccini sembra che, non solo producano gli anticorpi verso il Sars-Cov2, ma che cambiano anche l’intera popolazione immunitaria. Se cambiano questo significa che deve essere tutto molto chiarito, con attenzione, perché non ne sappiamo i risvolti.
Col sistema immune non si gioca. Il secondo dimostra invece che la spike penetri all’interno del nucleo dove inibisce la riparazione del DNA. Capite da soli, chi è medico, che questo significa che c’è una possibilità nei prossimi anni di vedere una serie di problematiche serissime da tumori a patologie autoimmuni a chissà che altro. Gli stessi vaccini producono la spike, ergo: siamo sicuri che stiamo facendo la cosa veramente giusta? Inoltre, consentitemi di parlare dei bambini: siamo sicuri che vogliamo dare questo vaccino a dei bambini, con delle prove in vitro che dicono che inibisce la riparazione del DNA? Che gli cambiano la funzione immunitaria. Glielo volete dare a dei bambini il cui sistema immunitario è in sviluppo? Abbiate pazienza.
Concludo dicendo che ciò di cui abbiamo bisogno non è la divisione che è stata perpetrata tra vax e no-vax, che sono categorie assurde e create apposta per distogliere l’attenzione dalla problematica vera. Abbiamo bisogno di umanità, di unione, di tornare ad abbracciarci fisicamente, mentalmente e col cuore. Perché siamo cristiani ed esseri umani. Cristiani no? Non importa. Siamo però d’accordo che con l’umanità e l’unione troveremo una strada verso il futuro, con la divisione si va solo verso l’oscurità.
Grazie.
Prof. Giovanni Frajese
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